Che questo ragazzo del 1999 fosse non solo un talento eccezionale ma un predestinato si era capito da anni, almeno da quando si esibì, appena quindicenne, nientemeno che alla Casa Bianca. Dopo aver inanellato una serie di riconoscimenti, nel 2019 arriva il primo album in studio, quel “Kingfish” che gli consente di mostrare fuori dai confini nazionali le proprie doti aprendogli definitivamente le porte della scena Blues mondiale.

Da quel momento, tutti vorranno collaborare o avvalersi di questo giovane musicista nei loro spettacoli dal vivo o semplicemente in qualità di ospite sui loro album, mentre Kingfish non si ferma e lavora al suo secondo album, il bellissimo “662”, licenziato nel 2021.

La tradizione Blues è rispettata ed esaltata mai come prima: il musicista di Clarksdale, cittadina dello stato del Mississippi, richiama i leggendari protagonisti del Delta Blues, lascia che la lezione Rock Hendrixiana entri nel suo sound dalla porta principale e, grazie al suo estro, la scalata alla vetta dei chitarristi blues di questo nuovo millennio si concretizza.

Il tutto viene oggi definito e sublimato da questo straordinario e monumentale “Live In London”, uscito in questo caldo Settembre 2023 grazie alla Alligator Records, ormai da anni label di riferimento per gli appassionati del genere; non esiste dimensione migliore dello spettacolo dal vivo per chi suona Blues e Kingfish dimostra ancora una volta la sua innata padronanza del genere e dello strumento, dimostrando peraltro di essere pure un ottimo cantante, anche se è quando lascia alla sei corde la scena che l’atmosfera si surriscalda in un vortice di emozioni.

Registrato il 6 Giugno nel sold-out del Garage di Londra, l’album consta di una scaletta di quattordici brani per un’ora e mezza abbondante di durata che consente di immergersi nel Blues del Delta intriso di soul, R&B e Rock, con la chitarra di Kingfish che urla, piange, aggredisce, si diverte e fa divertire un pubblico estasiato; un live di questo livello non può non offrire picchi emozionali altissimi come in “Empty Promises” o nel Funk Rock della successiva “Hard Times”.

La band che accompagna Kingfish è prevedibilmente composta da maestri del proprio strumento che seguono il musicista del Mississippi in tutte le sue scorribande, e si parla del bassista Paul Rogers, del batterista Christopher Black e del tastierista Deshawn  Alexander. Nel corso di uno spettacolo che lascia senza fiato per interpretazione, tecnica ed un crescendo emozionale impressionante, si passa in maniera fluida da brani tratti dai due full length a cover di leggende del blues, con la chitarra che resta l’assoluta protagonista, asservita alla maestria di un musicista di categoria superiore; anche il Southern/Blues di “Been Here Before”, la ballad “Rock’n’Roll” e il Funky/Rock di “Midnight Heat” non fanno prigionieri rendendo “Live In London” il probabile album Blues di questo 2023, perché molto difficile fare meglio nel genere.