I romani Graal sono un’anomalia nella scena rock italiana, infatti non si affidano a schemi noti ai più, ma scelgono la complessa strada dell’heavy prog, ritagliandosi quello spazio creativo che va dal prog romantico dei Kansas, all’hard rock tastieristico dei Deep Purple a spunti pomp metal, vicini ai Prophet.

Un viaggio quasi in solitaria nella nostra penisola, che tuttavia ci ha regalato sino ad oggi ben cinque album, compreso questo recente “Regenerate”, che mantiene alto il livello di scrittura, quasi interamente nel pennino del cantante e chitarrista ritmico Andrea Ciccomartino; e che arriva ad otto anni dal precedente “Chapter IV”.

Dopo l’iniziale “Intro” ascoltiamo undici tracce, per un totale di oltre cinquanta minuti, che si muovono nei tratteggi sonori menzionati, ma non mancano alcuni riff taglienti in terzina, che rievocano la NWOBHM, penso a “Fuck You All”, e “Runnin’ Horse” che portano alla mente i grandi e dimenticati White Spirit. “Waitin’ For You”, “New Life”, “No Regrets” dimostrano che il quintetto evita le trappole delle banalità, cercando sostanza sia nelle strutture che nelle composizioni e la voce di Andrea, pur senza esibire inutili virtuosismi, risultato alquanto efficace.

Il cuore dell’album è nel binomio “Don’t Stop The Run”, impreziosita da bellissimi giri di tastiere e “Set Of Lies”, su cui furoreggiano un bel solo di chitarra e cori alla Uriah Heep, in cui si inserisce con timbrica sicura l’ospite Angela Di Vincenzo.

Il disco si chiude con la terremotante “Land Of Fog” che chiama in causa band heavy prog dei ’70 come Hard Meat e Iron Butterfly.

I Graal colpiscono nel segno anche con questo quinto appuntamento, il primo su Ace Records, giovane band romana legata all’ottimo negozio omonimo, vero cuore pulsante della rock e metal brigade di Roma e dintorni. Un binomio che ci trasuda passione e qualità, proprio come “Regenerate”.

Bentornati Graal!!

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