Nel totale rispetto di un gigante come Harrison, sentire che non era soddisfatto di questo capolavoro, che mezzo secolo fa ne decretava l’assoluta grandezza, anche staccato dal polmone dei Beatles, mette un po’ tristezza. Tuttavia, una volta preso atto della situazione, comprendiamo il desiderio del figlio Dhani di dare alla luce questa nuova versione, che una volta ascoltato regala davvero nuove vibrazioni. Il suono, elaborato dal fonico Paul Hicks, appare limpido e raggiante, anche se poco aggiunge alla grandezza di una sequenza di brani, da tempo epocale. Non sappiamo se Phil Spector, produttore originale, da qualche parte del paradiso, anzi dell’inferno stia bestemmiando, ma prendiamo atto che il suo lavoro è stato di fatto contestato. Questa nuova versione offre anche i trenta brani demo registrati con Ringo Starr e Klaus Voorman al basso, con cui si erano offerti a Spector, la cui purezza vale l’acquisto. Inutile dire che il disco è reperibile in vari formati, quasi da perderci la testa. Masterpiece!