Quando si utilizza l’appellativo di cult band bisogna andarci con i piedi di piombo; infatti, per acquisire tale status non basta essere apprezzati da un gruppo ristretto di appassionati innamorati di chi sa quali artefatti di immagine, ma bisogna dare vita a lavori talmente belli da essere catalogati come capolavori al di fuori dei soliti circuiti rock/metal.
Ultimamente potrei citare una manciata di realtà praticamente sconosciute o quasi che hanno dato vita negli ultimi anni ad album di assoluta qualità, tra queste i britannici Cats In Space.
Questa fenomenale e poco conosciuta band inglese ha prodotto una serie di album che definire senza tempo è un eufemismo;
fondati da ex musicisti della scena new prog inglese, questi pazzoidi e simpaticissimi felini spaziali hanno frantumato barriere, fatto loro tutto quello che il rock melodico, progressivo e pomp hanno regalato negli ultimi cinquant’anni, per arrivare da chissà quale galassia con una serie di lavori strepitosi.
Dall’esordio “Too Many Gods”, licenziato nel 2015, passando per “Scarecrow” uscito due anni dopo, i Cats In Space si preparavano ad invadere se non il pianeta almeno gli stereo di chi ha avuto il piacere d’incontrarli con tre lavori uno più bello, irresistibile e straordinario dell’altro; “Day Trip To Narnia” (2019), “Atlantis” (2020) e “Kickstart The Sun (2022) hanno portato la band a un livello talmente alto da non essere compresa subito dal rockers medio.
D’altronde si parla di un sound che è di fatto la perfetta jam tra Elton John, Queen, Supertramp, Toto, Yes, ELO e Kiss, strappa cuori ed è in grado di colpire mortalmente solo quelli che tra una fusa e l’altra si lasciano prendere per mano per viaggiare nello spazio in direzione di quella lontana nebulosa da dove la navicella Cats In Space è partita.
“Fire In The Night” non è il primo live per la band britannica, perché “Cats Alive!” (2018) aveva già dato un assaggio di cosa sappiano fare dal vivo questi sei meravigliosi musicisti che oggi compongono una line-up cambiata dagli inizi ma che ha sempre nella qualità altissima dei suoi componenti la migliore virtù.
Damian Edwards (voce), Greg Hart (chitarra e voce), Dean Howard (chitarra e voce), Andy Stewart (tastiere e voce), Jeff Brown (basso) e Steevie Bacon (batteria) ci propongono in un doppio album che ripercorre il tour nei teatri dello scorso anno il meglio della loro discografia, un live che a tratti commuove per la bellezza delle melodie e dei refrain creati ad arte per anime votate al bello sopra ogni cosa.
Domani è un altro giorno, mi piace pensare che i nostri amati mici spaziali siano in viaggio per portare la loro musica in altre galassie e su altri pianeti.